La Vita di San Luca: Evangelista ed Artista

La Vita di San Luca: Evangelista ed Artista

La vita di San Luca non è documentata con certezza, ma si  presume sia nato a Antiochia di Siria intorno al I secolo d.C., da una famiglia pagana o giudeo-cristiana. Fu l’influenza di San Paolo, a far sì che San Luca si convertisse al Cristianesimo, e che dopo essersi convertito decidesse di accompagnarlo in molti viaggi missionari, oltre che a Roma anche in Asia Minore ed in Grecia.

San Luca infatti, era un medico e discepolo di San Paolo, con il quale viaggiò a lungo per diffondere il messaggio di Gesù Cristo. Si ritiene che abbia scritto il proprio Vangelo e gli Atti degli Apostoli tra il 70 e l’80 d.C., basandosi su fonti orali e scritte tra cui il Vangelo di Marco.

Sebbene San Luca non abbia mai conosciuto direttamente Gesù Cristo, è comunque tra i più importanti evangelisti del Cristianesimo, e come negli altri vangeli, anche nel suo Gesù Cristo è identificato come il Messia ed il Salvatore del mondo, ma il Vangelo secondo Luca si distingue per la particolare e ricorrente attenzione ai poveri, agli emarginati, alle donne, ed ai bambini.

Il Vangelo secondo Luca, è il vangelo dell’amore e della compassione per i più bisognosi

Il lato di Gesù Cristo che maggiormente emerge dal Vangelo di San Luca, è dunque quella di un Messia compassionevole e misericordioso, che perdona i peccatori, guarisce i malati, risuscita i morti, ed annuncia l’avvento di un Regno di Dio fondato sull’amore e sulla compassione per i più bisognosi. Nel vangelo secondo Luca, Gesù è il Figlio di Dio, nato da una vergine per opera dello Spirito Santo, ma è anche il Figlio dell’uomo solidale e compassionevole con l’umanità sofferente.

Nel vangelo di San Luca, Gesù è il compimento delle profezie dell’Antico Testamento, ma anche (e soprattutto) colui che garantisce la salvezza non più soltanto ad un popolo, ma a tutti i popoli della terra. Gesù è il maestro che insegna con parabole e stupisce con i suoi miracoli, ma anche il servo sofferente che muore sulla croce e risorge il terzo giorno per riscattare l’umanità dai suoi peccati.

San Luca, non soltanto evangelista ma anche originale e talentuoso artista del sacro

San Luca è anche considerato un precursore dell’iconografia Cristiana, in quanto avrebbe dipinto quadri di Maria, di San Pietro, San Paolo, e di altri santi della Chiesa Cattolica Apostolica Romana. Per realizzare le sue opere, si dice che abbia usato come modelli le persone che aveva conosciuto, ma che in molti casi abbia fatto riferimento ad immagini che gli erano apparse in visione.

 

Tra le opere più famose di San Luca ci sono la Madonna di Vladimir, la Madonna di Czestochowa, la Madonna del Perpetuo Soccorso, e la Madonna di Loreto. Queste opere sono conservate in vari luoghi di culto e musei nel mondo, e sono oggetto di venerazione da parte dei fedeli. Per contemplarle, in primo luogo è possibile visitare l’Accademia Nazionale di San Luca a Roma, dove sono esposte molte delle sue icone e dei suoi dipinti. L’Accademia di San Luca, è inoltre un’istituzione culturale che promuove lo studio e la diffusione delle arti visive.

Il martirio di San Luca e la devozione tributatagli dalla Cristianità

Non vi sono fonti storicamente inoppugnabili riguardo il martirio di San Luca, ma secondo la tradizione Cristiana San Luca morì martire a Beozia, intorno all’84 d.C., per impiccagione da parte di un gruppo di greci ostili al Cristianesimo.

Sempre secondo la Cristianità, il corpo di San Luca fu sepolto a Costantinopoli dove fu venerato fino al 1204, e poi trafugato dai crociati che lo trasferirono a Padova. E’ infatti nella Basilica di Santa Giustina di Padova, che a tutt’oggi sono conservate le spoglie mortali di San Luca. Ad eccezione del cranio che fu portato in Lombardia, e che oggi si trova in un reliquiario nella Chiesa di San Luca, a Cremona.

San Luca dunque, è stato un uomo, un santo, ed un evangelista, fondamentale nella storia del Cristianesimo, che ci ha lasciato in eredità il proprio vangelo, il libro degli atti degli apostoli, ed opere d’arte sacra che rimarranno immortali, oltre ovviamente ad un’insostituibile eredità spirituale, per la quale ogni buon Cristiano gli sarà eternamente grato e lo ricorderà sempre con tanto amore e viva devozione.

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